FARDY MAES
IN LODE A DAN FLAVIN
L’arte vera non è morta, vive spesso di una vita clandestina. Nei suoi sempre più rari interventi di Fardy Maes, in giro continuamente per il mondo, le sue 15 canne d’organo che si affacciano ai grandi finestroni del salone di Torquato Tasso, sono il biglietto da visita della Biennale per chi arriva dall’autostrada. Così come gran parte delle opere presentate, l’organo luminoso è stato preparato proprio per questa Biennale. Un omaggio a Dan Flavin, (il primo artista americano che ha fatto dei neon la propria cifra artistica e tecnico-stilistica) e a Mantova, città dove non è mai mancata la musica sia nelle chiese, che nei teatri e nelle strade. Fardy Maes visitò Mantova anni fa e si ricorda ancora la bellezza, l’armonia e l’acustica del Teatro Bibiena realizzato nel settecento da Antonio Galli da Bibbiena. A questi ricordi e al nostro rapporto di quasi trent’anni si deve quest’opera.
Altera, misurata, proporzionata ai grandi finestroni del Salone del Tasso, le canne d’organo sembrano linee che s’inerpicano a simulare note alte sui monitor del misuratori e analizzatori del suono.
Luce e musica al contempo, prive di colore.
LUOGHI DELLA MOSTRA
COMPLESSO MUSEALE DI PALAZZO DUCALE
Castello di san Giorgio
Listone dei Marmi
Salone del Tasso
Loggiato di Eleonora
Prato e Loggiato della Cavallerizza
Portici della Rustica

