DAVIDE DALL’OSSO
SECRET GARDEN
Vorrei partire dalle opere di Davide Dall’Osso nel fossato del Castello.
Stavo andando in treno a Milano per la Biennale, quando mi raggiunge al telefono Davide per parlarmi delle sue intenzioni rispetto ai lavori da presentare. L’invito l’avevo fatto a dicembre 2017. Mi dice che aveva pronte una serie di figure, diverse dalla Folla presentata nella mostra del 2106. Gli rispondo che il Prato della Cavallerizza e il Loggiato li avevo già destinati a Massimo Uberti con una grande installazione che li occupava quasi per intero. Mi risponde che allora non era pensabile nessun’altra collocazione delle opere. A quel punto gli chiedo se era disponibile a fare un triplice salto mortale carpiato all’indietro, come sanno fare solo i grandi ginnasti. Mi dice: sentiamo! Ed io: “Vorrei fare una cosa mai realizzata finora a Palazzo Ducale e che però farebbe risaltare come non mai il tuo lavoro”. Glielo dicevo lentamente, preoccupato che mi mettesse giù il telefono. Ma poi bisognava arrivare al punto. E fui costretto a dirgli che volevo le sue sculture in acqua, nel fossato del Castello. Volevo realizzare del fossato una diversa sala dei Cavalli di Palazzo Tè e al contempo rendere omaggio a Degas e alle sue ballerine. Rimase qualche secondo in silenzio e poi mi disse: “fra due giorni sono a Mantova per vedere il fossato coi miei occhi”.
“Ti aspetto”, fu la mia risposta. Quando vide il fossato, ancorchè abitato da diverse colonie di alghe e di erbe sui muri del Castello, ne fu folgorato e a quel punto cominciò a roteare gli occhi a guardare in alto e a sorridere. Aveva cioè già immaginato come poteva risultare tutta la sua installazione. Più guardava il fossato e più sorrideva compiaciuto e felice. L’installazione è sotto gli occhi di tutti. Un lavoro enorme che inizia a marzo, tre mesi prima della firma del contratto con Eni e senza alcun sponsor tecnico. Un rischio insensato per me e per lui. Ma quando si crede in una cosa occorre lasciare a casa il pessimismo della ragione altrimenti non si va, né si arriva, da nessuna parte.
Ai cavalli e alle ballerine, abbiamo aggiunto poi i due centauri sul ponte di collegamento del Castello con il Listone dei Marmi.
Con questo intervento nel fossato, Davide ha sperimentato una dimensione sconosciuta alle sue opere, sia per i materiali utilizzati che per la scena che sono riuscite a creare, regalandoci con il suo Secret garden una lettura altra del fossato del Castello di san Giorgio. Un intervento poetico che capovolge l’immagine stagnante dell’acqua per condurre lo spettatore e il turista su un palcoscenico fatto di increspature d’acque luminose per piccoli passi di danza di ballerine e cavalli. Non ci sono posti riservati, si è tutti in balconata a vedere dal muro del fossato lo spettacolo. Un scena straordinaria di notte ma non meno suggestiva di giorno. Grazie alla Platek, per la prima volta nella loro storia quasi millenaria, i torrioni e il fossato del Castello hanno quindi una nuova luce capace di nuovi racconti.
COMPLESSO MUSEALE DI PALAZZO DUCALE
Castello di san Giorgio
Listone dei Marmi
Salone del Tasso
Loggiato di Eleonora
Prato e Loggiato della Cavallerizza
Portici della Rustica
Castello di san Giorgio
Listone dei Marmi
Salone del Tasso
Loggiato di Eleonora
Prato e Loggiato della Cavallerizza
Portici della Rustica

